VAMI Varese dal 1990 collabora con Villa Cagnola di Gazzada. La collaborazione con Villa Cagnola di Gazzada è iniziata con il lavoro di catalogazione dell’immenso patrimonio artistico: mobili, quadri, sculture e ceramiche. In particolare è stato effettuato un attento lavoro di riordino della collezione di ceramiche: attraverso il catalogo del 1999 sono stati numerati singolarmente circa 2800 pezzi. La conoscenza e gli approfondimenti sulla storia della Collezione e sugli oggetti raccolti da tre generazioni della famiglia Cagnola avvengono mensilmente attraverso incontri di didattica con Andrea Bardelli, conservatore della Collezione. Visita qui la Collezione d'Arte Antica.
Oltre a dipinti dal XIII al XIX secolo, ceramiche e porcellane estremamente rare, Villa Cagnola vanta anche una significativa raccolta di ben 21 arazzi, dai soggetti più disparati che spaziano dai temi epici alla mitologia, alle scene religiose, alle scene campestri o popolari tanto care, queste ultime, al gusto settecentesco. Carlo Cagnola, raffinato conoscitore e collezionista ne acquisto’ lasciandocene una rassegna che copre tutta l’età d’oro dell’arazzo europeo: dal più antico, dei primi del 1500, al più recente, che risale alla seconda metà del XVIII secolo.
Tanta varietà permette oggi di cogliere i più interessanti aspetti non solo dei singoli pezzi, ma anche della storia stessa dell’arazzo europeo.
Con una tecnica del tutto peculiare, trame e orditi si intrecciano a delineare forme e colori che raccontano lo spirito dei tempi diversi che li hanno generati, l’evoluzione dei valori che con il trascorrere dei secoli si sono espressi in questi veri e propri manifesti della cultura e società europea. Nel mondo dell’arazzo qui rappresentato si intrecciano arazzieri fiamminghi e francesi, committenti di estrazione e nazionalità diverse, mercanti viaggiatori che permettono loro di entrare in contatto, di avere le materie prime da luoghi lontani, di finanziare e rendere realizzabili progetti di respiro pluriennale e dando ragion d’essere ad evoluzioni tecnologiche e professionalità altamente specializzate, producendo concreta ricchezza sociale.
Arazzi, quelli della Villa che ci parlano comunque di Ovidio e di Erodoto, di Cervantes e del Rinascimento italiano, di pittori fiamminghi come di Bramante o di Raffaello, uno spaccato di cultura che non è astratto sapere, ma eco di tanta vita vissuta.
Una visita per interpretare linguaggi e retroscena nascosti al nostro sentire moderno rivela un mondo inaspettato.
Se sappiamo guardarli, allora, gli arazzi davvero ci parlano.
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